"Meglio un giorno da leoni che cento da pecore. E se nel giorno da leoni piove?"
Ho preso giusto giusto oggi l'ultimo numero del buon Rat-man.
Il numero precedente (copertina a sinistra) era "299", apparentemente la parodia del tanto famoso "300" di Miller.
Parodia pero' e'... come dire... poco: l'episodio successivo, "+1", e' un numero abbastanza anomalo per il Rat-man. E al posto di "abbastanza" potete metterci un "decisamente".
Non confondiamo: l'umorismo c'e' sempre, le battutine pure, il nostro Rat-man (qui nei panni del povero Skrotos, versione rattosa del deforme Efialte) e' sempre lo stesso, limitato, sfigato, rimbambito... quasi fino alla fine. Che la storia sarebbe stata "ricca" un po' lo si intuiva dalla telefonata che Plazzi ha avuto con Leo riguardante il secondo capitolo e riportata dallo stesso Plazzi nell'editoriale:
Leo: "Pronto, Andrea? Sono proprio contento! Ho finito la storia, sono 66 pagine."
AP: "66?"
Leo: "Si, si, 66. Lunga, eh?"
AP: "Leo, l'albo di pagine ne ha 64. Sono dieci anni che e' cosi'"
Leo: "..."
AP: "Pronto, Leo?"
Leo: "Si, si, sono qui. E... cioe', e' una cosa grave?"
AP: "..."
Detto cio', dico solo che il finale mi e' piaciuto. E' uno dei due numeri del Ratto che mi sono piaciuti sul serio. Tanto. Sisi.
"Nessuno resta indietro"
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