Ma riprendiamo per bene, da Bradamante.
Intanto apprendiamo parte del complicato albero di collegamenti tra le persone: Bradamante e' sorella di Rinaldo (e combattente paragonabile al fratello, come Sacripante ha potuto assaggiare di prima mano), si e' invaghita, ricambiata di Ruggiero, figlio di Ruggiero (gaah) e Galaciella. Destino ha voluto, pero', che si vedessero una volta sola.
Finora.
Piccola nota su Bradamante - come si sara' potuto capire, Bradamante era una donna "con due palle cosi'": cavalcava, menava di spada, se voleva qualcosa andava a prendersela. In questo momento sta andando da sola, in mezzo ad una guerra, alla ricerca dell'uomo che le piace. Da sola, con la spavalderia di chi ha una legione a proteggerla.
Cavalca cavalca arriva ad un boschetto, dove trova
L'ennesimo.
Finora nell'opera ci sono piu' cavalieri che donne in lacrime, tie', alla faccia degli stereotipi.
Dicevamo, un cavaliere in lacrime che, come succede spesso, ha una voglia matta di condividere il motivo delle sue lacrime con Bradamante, appena giunta, che non riconosce.
Il cavaliere, tra una lacrima e l'altra, racconta che stava guidando le truppe da re Carlo per opporre resistenza ai saraceni ed era accompagnato dalla sua ragazza.
Nei pressi di Rodonna compare in cielo un uomo a cavallo di una bestia alata che, vista la donna, cala in picchiata, la prende e la rapisce. Il cavaliere impreca e tira nuovi e coreografici insulti al cavaliere alato ma altro non puo' fare perche' bene gli insulti, ma volare e' un discreto vantaggio tattico™.
Si gira, dice alle truppe qualcosa come "vabbe', sempre dritto di qui per un po', non potete sbagliare, io ho la mia f... dolce amata da andare a salvare, ciao, eh, ciao!» e comincia ad inseguire alla meglio la bestia alata.
Sei giorni di inseguimento lo conducono alla visione qui sotto.
Visto il posto, il commento del cavaliere, tra se', e' stato "e come straca22o ci salgo, lassu'??".
La fortezza risplende come una fiamma, non sembra essere costruito di pietra come gli altri castelli, ed e' meravigliosa, un gran lavoro che, si viene a sapere, e' stata costruita da demoni e completamente ricoperta di acciaio infernale, temprato nelle acque dello Stige.
Il
Il cavaliere, disperato, si mette a frignare quando, all'improvviso, appaiono due cavalieri ed un nano: sono Ruggiero e Gradasso, con il loro paggio. Il paggio parla con il lacrimante, gli presenta i cavalieri e gli dice che son li' per dar prova del loro valore e sconfiggere il signore di quel castello e prendersi l'ippogrifo, il cavallo alato.
Il cavaliere, che avrebbe anche potuto fare lo stesso non stesse piagnucolando da due giorni, trova forse uno spiraglio di speranza e resta per assistere alla battaglia.
Da lontano, sia mai, eh.
Ruggiero e Gradasso arrivano alla base della montagna, Gradasso suona il corno in segno di sfida e poco dopo compare il cavaliere alato. Si getta, apre le ali e... si alza in volo, piu' in alto delle nuvole, dove osano le aquile, finche' non si vede piu'.
I due non fanno in tempo a chiedersi dove e' andato che l'ippogrifo ricompare all'improvviso, calato in picchiata sulla testa di Gradasso, che si prende una bella botta. Tenta di rispondere ma non fa in tempo: l'ippogrifo ha gia' ripreso quota.
Il cavallo di Gradasso, il piu' bello di tutto il mondo, cade a terra morto, Ruggiero fa per andare ad aiutare l'amico quando SBANG! anche lui si prende una botta dal cavaliere in picchiata.
E cosi' si svolge lo scontro: l'ippogrifo prende quota, sfrutta il sole per abbagliare i due cavalieri e ridiscende in picchiata, un mordi e fuggi che riempie di botte i due cavalieri.
Quando pero' il sole se ne va, i due sono ancora in piedi: il guerriero sull'ippogrifo, allora, toglie il drappo di seta dal suo scudo che, una volta scoperto, emana un bagliore rosso accecante che fa cadere a terra storditi Gradasso, Ruggiero ed il nano.
Oh, e pure il cavaliere lacrimante che, nel dubbio, quando si risveglia riprende a frignare: non c'e' piu' nessuno, infatti, ne' Ruggiero, ne' Gradasso, ne' il cavaliere alato. Non c'e' nemmeno il nano. Povero nano.
Qui finisce il racconto ed il cavaliere, indovinate un po'?
a) si riscuote e parte al salvataggio della sua bella
b) frigna e piange
c) si butta da un dirupo
Tutti quelli che hanno risposto b) possono proseguire.
Bradamante ha ascoltato tutto il racconto con... viva partecipazione, si, ecco, diciamo cosi'.
Fino a quando non e' spuntato il nome di Ruggiero: da quel momento in poi la sua attenzione era parecchio piu' alta e non e' stata granche' contenta di sapere che il suo amato era stato rapito da un mago su un cavallo alato che si trova su un castello praticamente inespugnabile.
Erano un po' di piccoli fastidi per raggiungere il suo obiettivo.
«Cavaliere - sbotta Bradamanta - ho una buona notizia per te: indicami la strada e portami al castello che con un pizzico di fortuna al mago ci penso io»
«Io ti ci porto, ma tanto ti imprigiona lo stesso, poi non ti lamentare con me, eh»
I due stanno per partire, Pinabello incredulo e Bradamante carica di voglia di menar le mani, quando, all'improvviso, arriva il paggetto.
Quel paggetto che stava rincorrendo Bradamante da un bel po', che ha detto il nome di Bradamante a Sacripante dopo che l'ha disarcionato, ve lo ricordate? Eh, l'Ariosto si.
Il paggio porta a Bradamante il messaggio che gli spagnoli hanno conquistato il litorale sud della Francia: questi erano vicini ai territori che il re aveva assegnato a Bradamante e, in sua assenza, gli spagnoli stavan prendendo troppo coraggio. Doveva tornare indietro e difendere il suo paese.
Bradamante ci pensa su.
Da una parte c'e' da menar le mani e salvare la sua patria.
Dall'altra parte c'e' da menar le mani contro un cavaliere alato ed avere Ruggiero di nuovo tra le mani.
Piccola nota extra: Bradamante, in piu' racconti, e' stata dipinta come leggermente ed impercettibilmente ninfomane. Tipo che secondo alcuni si e' ripassata tutti i cavalieri di Francia ed e' arrivata ad invaghirsi di un'armatura vuota (quasi vuota, "dentro" c'era un fantasma, ma vabbe').
Alla luce di questi fatti, e' facile intuire la risposta di Bradamante: «Eeeeh, mi dispiace, ma» ed ha inserito una bella sequenza di scuse credibili, tipo «ho il gatto sul fuoco», «ho le papille gustative interrotte», «mi son lussata una gamba a pranzo», cose cosi'. Il paggetto ci crede e torna sui suoi passi contento di aver portato la sua missione a termine.
Parte quindi con il cavaliere che non era piu' tanto contento: il cavaliere e', infatti, Pinabello di Maganza, e la casata di Maganza e' acerrima rivale della casata di Chiaromonte, la casata di Rinaldo e Bradamante.
Pinabello, dopo un bel giro, stava pensando di abbandonare Bradamante in mezzo ai monti, dispersa, in modo che non riuscisse a tornare: va avanti un po' e vede una caverna con un pozzo all'interno e decide di nascondersi li. Un buon piano, se non fosse che Bradamante l'aveva seguito da vicino.
Allora tenta il tutto per tutto: «Ho sentito la voce di una fanciulla: e' caduta dentro al pozzo, ho sentito che stava soffrendo, dobbiamo aiutarla»
Bradamante era tanto coraggiosa quanto poco prudente: crede a Pinabello, taglia il ramo di un olmo e lo da a Pinabello. Lui avrebbe tenuto il ramo, lei sarebbe scesa nel pozzo aggrappandosi all'altra estremita'.
Arrivata a meta' discesa, Bradamante sente una frase tipo «Mi piacerebbe che a questo ramo ci fosse attaccata tutta la tua famiglia»
Poi Pinabello lascia andare il ramo. Bradamante cade e solo per fortuna il ramo si incastra rallentando la caduta e, girando su se' stessa, lo sfrutta anche per attutire l'impatto.
Rimane svenuta per molto tempo: almeno fino al canto successivo.
A tra 10 giorni ;)