Ore 7.30 - arriva il treno, piu' o meno puntuale. Salgo, non trovo posto a sedere, vabe', pazienza
Ore 7.39 - il treno arriva a Seregno. Un'orda degna di Thrall si accalca alle porte dei vagoni e riempie completamente il treno. Pare che il treno precedente sia stato soppresso.
Ore 7.45 - il treno arriva a Desio. Un'ulteriore orda cerca di accalcarsi, ma non ci riesce, prevalentemente per un motivo: una signora ha bellamente deciso di piantarsi in mezzo al passaggio e non schiodarsi di li cascasse il mondo.
«Scusi, si puo' spostare?» ha chiesto una signora
«Si sposti lei!» fu la risposta dell'immobile barriera vivente.
Ora, non devo spiegare a nessuno che l'umore medio dei pendolari la mattina presto e' un colore che non assomiglia al giallo. Assomiglia di piu' a quei colori scuri, con un retrogusto rossastro pronto a fuoriuscire.
Non devo nemmeno spiegare a nessuno che rispondere in quel modo ad un pendolare puo' provocare un'ampia gamma di reazioni, molte delle quali vietate dal codice penale.
Diciamo che le parole son volate. Diciamo che non ci e' mancato molto prima che volasse altro, ma la situazione si e' acquietata (anche per il fatto che se una delle due avesse fatto una qualche cazzata ed avesse fatto tardare ulteriormente il treno, i passeggeri avrebbero fatto giustizia sommaria di entrambe).
C'e' da dire che fare in 60 minuti un viaggio di 30, contornato da una bella serie di signore non piu' giovani che strillano... come dire... non e' il modo migliore di incominciare la giornata °_°
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