Sanguinanti e feriti, all'interno del monastero tutti esultarono a gran voce: prima i monaci, che si sentivano ad un passo dalla liberta', poi i guerrieri Mnemon, ad un passo dal successo. Pochi badarono al fatto che Yuri fosse rimasto fuori tutta la notte e meno ancora al fatto che fosse rientrato con una lanterna coperta da un drappo.
Jurhel e Shoen in testa, il gruppo della casata venne guidato alla camera del tesoro, tutti incuriositi di scoprire la natura dell'oggetto.
Arrivati davanti alle porte bronzee i filamenti dorati si illuminarono e svelarono il contenuto: in mezzo ad un'ampia sala circolare si elevava un palco, sul quale vi era un piedistallo, su cui era appoggiato un tomo.
I passi dei combattenti scricchiolarono sui frammenti vetrosi che ricoprivano tutto il pavimento. Jurhel e Shoen, Yuri a poca distanza, si avvicinarono baldanzosi, i loro passi incorniciati da un curioso scrocchiare per osservare il libro: sulla copertina vi era un uccello dal lungo becco, lungo collo, lunghe zampe e lunghe ali piegate in maniera innaturale.
Una Gru dalle Ali Spezzate.
Uno dei tomi piu' pericolosi e piu' infidi di tutto il creato, capace di instillare la smania per il potere nelle menti piu' forti e salde.
Comprese quelle dei Sangue di Drago.
Jurhel e Shoen sgranarono gli occhi, prima inorriditi, poi impauriti. Si guardarono l'un l'altra e dopo un lunghissimo, insostenibile istante di silenzio, si saltarono addosso a vicenda, desiderosi del potere del tomo ed invidiosi della posizione altrui. La preparazione marziale di Jurhel le offriva un sicuro vantaggio, ma la esile combattente era in svantaggio di fronte all'enorme Shoen.
Yuri, invece, aveva ben chiara la situazione: i soldati erano anche loro sbigottiti sia dal libro che dal comportamento dei due ufficiali e ben presto anche loro sarebbero stati sopraffatti.
In quella si accorse della curiosa geometria della stanza: simboli come quelli raffigurati negli scritti dell'Eptagramma erano diffusi ad intervalli regolari all'interno. Comincio' a capire il fluire dell'Essenza in quella stanza, all'esterno, all'interno e capi'.
Capi' di essere ad una scelta: poteva cercare di salvare la sua famiglia... poteva cercare di darle un potere elevatissimo... poteva rimanere negli agi e godere del successo della missione per tutta la sua vita mortale...
...oppure poteva fare la cosa giusta, intraprendendo un cammino pericoloso e che gli avrebbe fatto affrontare la morte piu' volte di quante non succeda in tutto il creato.
Si accorse di non poter scegliere.
Aveva gia' scelto.
Chiuse gli occhi e non senti' piu' il rumore della zuffa.
Non senti' le grida dei soldati.
Non senti' che lo chiamavano Anatema.
Non senti' nulla.
Uno stormo di farfalle, dalle ali di nera ossidiana, comincio' a vorticare nella stanza, scontrandosi e lacerando le carni gia' provate dei soldati Mnemon, ponendo fine alla follia di suo fratello e della sua cugina e facendo a pezzi il tomo blasfemo. Le farfalle, cadendo, andarono ad aggiungersi ai frammenti di ossidiana che costellavano il pavimento.
Quando riapri' gli occhi si accorse di essere in piedi in centro alla stanza, la lanterna ancora in mano, scoperta, con i monaci inginocchiati in riverenza. La sua testa emetteva un bagliore dorato ed un cerchio incoronato brillava nel centro della sua fronte.
Il santuario dell'Egida Luminosa sorge ancora oggi. I monaci, affrancati dalla maledizione, ora servono spontaneamente il santuario come liberi amanuensi, venerando il loro protettore, un tempo noto come Yuri Mnemon, l'Egida del Sole Celato.
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